Risposta:
La quota variabile è calcolata sulla base di parametri tecnici, tra cui la tipologia di coltura e il volume irriguo stimato per tale coltura, nonché la modalità di distribuzione della risorsa idrica. Inoltre, l’adozione di particolari pratiche colturali e l’irrigazione prima e/o dopo la normale stagione irrigua (1 aprile—30 settembre) comportano un aumento della quota variabile. Le eventuali colture irrigate all’interno di aree classificate “precarie” o “flangia cieca” hanno la quota variabile moltiplicata per 2.
Data risposta:
lunedì 10 ottobre 2016