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1909: nasce il Consorzio della Bonifica Renana 

Nel 1909, con D.R. 11 febbraio, n. 535, cinque dei Circondari del territorio bolognese (come giá si é detto, dal 3^ al 7^) furono riuniti sotto il Consorzio Speciale di Bonifica della Bassa Pianura Bolognese a Destra del Reno, (Bonifica giá classificata di 1° Categoria e iscritta alla Tabella III della Legge 195/1900), denominato Consorzio della Bonifica Renana. Tuttavia la soppressione dei 5 Consorzi Idraulici arrivó molto piú tardi, nel 1929, dopo che il Ministero dei Lavori Pubblici aveva approvato lo Statuto del Nuovo Consorzio della Bonifica Renana.

Il Consorzio nomina direttore l’ex ingegnere capo del Genio civile di Ferrara, Pietro Pasini e lo incarica della redazione di un progetto generale di sistemazione idraulica della Bassa pianura bolognese. Il progetto viene approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici nel febbraio del 1914; con il determinante impegno dei proprietari degli immobili che contribuiscono finanziariamente per un quarto della spesa. L’ing. Pasini prevede un comprensorio diviso in due settori: il primo a sinistra dell’Idice, le cui acque confluiscono nel Reno in localitá Beccara; il secondo a destra dell’Idice, con recapito nel torrente Sillaro in localitá Bastia.

I lavori hanno inizio in piena Prima Guerra mondiale e, grazie all’uso di tecnologie d’avanguardia e anche al duro lavoro degli scariolanti (braccianti e prigionieri di guerra austriaci), termineranno nel 1925. Viene costruita una rete di nuovi canali, per uno sviluppo complessivo di 858 km, suddivisi in "acque alte" (scolanti a gravitá), e "acque basse" (a sollevamento meccanico). Di grande rilievo la realizzazione delle due idrovore di Saiarino e Vallesanta, dotate di 9 gruppi di pompaggio, con una portata complessiva di circa 75 metri cubi al secondo. Numerosi altri manufatti – le botti sotto il Navile e il Savena e le nuove chiaviche di Reno, Lorgana e Campotto – trovano realizzazione in tempi relativamente brevi, se si tiene conto delle difficoltá dovute alla guerra in corso e ad altri eventi calamitosi, come la disastrosa piena dell’Idice che, nel 1917, allaga Molinella. Il complesso delle opere é inaugurato nel 1925, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III.

Negli anni ’30 proseguono i lavori di completamento del "progetto generale" dell’ing. Pasini. In particolare si decide l’immissione definitiva del torrente Idice in Reno: l’opera, ultimata nel ’38, consente di dare concrete prospettive di utilizzazione agricola al territorio della cassa di colmata d’Idice e Quaderna, in precedenza soggetto a ricorrenti allagamenti.

Nel 1931, con D.M. 2399 del 20 luglio, venne poi approvata la classifica dei beni immobili compresi nel perimetro definito di Bonifica di 1° categoria, rimanendo escluso da tale classificazione il territorio montano piú tardi denominato III^ Distretto, corrispondente a parte dell'area a sud della via Emilia afferente ai soppressi Circondari Idraulici, le cui funzioni di esercizio e manutenzione venivano trasferite al Consorzio con R.D. 16 dicembre 1929. Un significativo mutamento avvenne poi alla fine del 1938, quando, a seguito della soppressione del Consorzio di Bonifica della Montagna Bolognese (R.D. 25 agosto 1938), il cui territorio era giá classificato come bacino montano ai sensi del T.U. 30 dicembre 1923, n. 3267, per gli effetti del R.D. 13 febbraio 1933, n. 215, vennero aggregati al territorio consortile i bacini del Sillaro, Sellustra e Medio Santerno. Nello stesso anno il Consorzio assunse la denominazione di Consorzio della Grande Bonificazione Renana.

 

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