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L'evoluzione normativa verso l'attualità

Con il Decreto 616/77 lo Stato delega alle Regioni le competenze in materia di bonifica e irrigazione. La Regione Emilia-Romagna con la legge regionale n.42/84, delibera il riordino istituzionale dei Consorzi, classificando di bonifica tutto il territorio regionale. Il comprensorio della Renana, di conseguenza, si modifica in base al criterio di mantenimento dell’unitá idrografica. Il bacino montano del fiume Santerno viene cosí trasferito alle competenze del Consorzio della Romagna Occidentale, che cede alla Renana quello del T. Correcchio, affluente del Sillaro.

Dagli anni ’70, realizzandosi progressivamente l’asta del Canale Emiliano Romagnolo (C.E.R.), il Consorzio programma una serie di incisivi interventi di estensione della rete irrigua. Col completamento del C.E.R., nel tratto che attraversa il territorio della Renana, si é reso possibile invasare una vasta rete di canali di scolo alimentata da 35 chiaviche di derivazione a gravitá.

Nel 1985 veniva approvata la classifica dei terreni compresi nell'ex Cassa di Colmata di Idice e Quaderna, nei Comuni di Molinella ed Argenta (ció a seguito della realizzazione delle opere di bonifica idraulica di quell'area). Infine, nel 1987, fu data attuazione alla Legge regionale n. 42/84, con l'istituzione del nuovo Consorzio della Bonifica Renana (Delibera 1665 del 12 novembre 1987) e decreto della Giunta Regionale di delimitazione del Comprensorio consortile (Delibera n. 620 del 19 ottobre 1987) per il riordino dei Consorzi di Bonifica. Con lo stesso, provvedimento veniva aggregato al territorio consortile il bacino di pianura dello scolo Correcchio e Ladello.

Tale assetto è stato nuovamente modificato grazie alla L.R. 5/2010 di riordino dell'intero sistema consortile dell'Emilia-Romagna, che ha ridotto il numero dei Consorzi da 15 a 8. (Per le specifiche sull'assetto attuale si rimanda alla sezione Consorzio). 

 

 

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