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Piano Nazionale degli invasi: la proposta dell'ANBI
notizia pubblicata in data : venerdì 28 luglio 2017
Piano Nazionale degli invasi: la proposta dell'ANBI

Riserve in fase di esaurimento: la situazione è più grave al nord, dove mancano gli invasi.

 

Mentre l’attenzione mediatica si concentra sulle prospettive d’utilizzo delle acque del lago di Bracciano nel Lazio, resta l’Emilia Romagna, la regione con la più grave crisi idrica del Paese: l’invaso di Mignano, in provincia di Piacenza, è sceso a 700.000 metri cubi, riserva considerata indispensabile per l’uso idropotabile nell’area  e di conseguenza sono stati sospesi i prelievi per l’irrigazione; analogamente succederà entro breve al vicino bacino del  Molato, contenente ormai solo circa 250.000 metri cubi d’acqua, pari al 5% della capienza.

 

Duplice è il danno per l’agricoltura: la carenza d’acqua per l’irrigazione non solo ha pregiudicato i raccolti, ma ha condizionato fortemente le semine, impedendo, ad esempio, quelle di mais dolce, pomodori e fagiolini. Al Nord, il lago di Garda contiene circa il 31% della capienza, mentre scendono rapidamente i livelli anche dei laghi di Como, di Iseo (abbondantemente sotto le medie stagionali) e Maggiore. Nel bresciano, il lago d’Idro può garantire acqua alle campagne ancora per una settimana. Al CentroSud, gli invasi registrano mediamente un 30% di acqua in meno rispetto allo scorso anno; le regioni più “assetate” risultano la Calabria e la Basilicata.

 

"La situazione nelle regioni centro meridionali – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) – è complessivamente meno grave che al Nord grazie alla presenza di invasi a riempimento pluriennale, realizzati nei decenni scorsi grazie alla Cassa del Mezzogiorno".

 

"Ciò conferma la necessità del Piano Nazionale degli Invasi - prosegue Vincenzi - da noi proposto insieme alla Struttura di Missione presso la Presidenza del Consiglio #italiasicura e di cui chiediamo l’inserimento di un primo finanziamento nella prossima Legge di Stabilità. Abbiamo già pronti 218 progetti, i cui cantieri potrebbero essere avviati entro breve, per un importo complessivo di 3 miliardi e 300 milioni da inserire nella più ampia strategia per 2.000 bacini medio-piccoli con un impegno finanziario ventennale pari a 20 miliardi di euro. È l'unica risposta seria in un Paese a rischio desertificazione ma che riesce ad interccettare e riutilizzare solo l'11% dell'acqua che cade con le piogge"

 

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