Le idrovore del Consorzio, al lavoro ininterrottamente da inizio anno, registrano un record di scolo meccanico: 94 milioni di mc di pioggia già sollevati nel primo trimestre 2018. 

Un inverno classico: neve e pioggia in quantità che non si vedevano da tempo, ma case e strade della Bassa bolognese non ne hanno risentito, grazie al funzionamento a pieno regime delle pompe idrovore della Bonifica Renana. 19 dei 26 impianti di sollevamento meccanico del Consorzio hanno lavorato in questi ultimi tre mesi più che nelle stagioni piovose del decennio precedente.

Con 6.430 ore di funzionamento, le pompe idrovore hanno sollevato artificialmente 93,76 milioni di metri cubi d'acqua di pioggia, giunta nei punti più bassi della pianura bolognese dai 2 mila chilometri di canali artificiali gestiti dalla Renana. Per dare l'idea, basti pensare che nell'intero e siccitoso 2017 gli impianti di scolo meccanico della Renana avevano pompato in 12 mesi per sole 1.700 ore.

"Nell'ultimo decennio (2008-2017) - commenta l'ufficio tecnico del Consorzio - le quantità medie di pioggia passate attraverso il sollevamento artificiale dei nostri impianti è stata pari 47,5 milioni di mc l'anno: mentre quest'anno, solo da gennaio al 31 marzo 2018, le quantità sollevate dalle idrovore hanno raddoppiato in un trimestre il dato medio annuale". 

Come sempre l'attività del Consorzio, se funziona, non si vede, ma i numeri parlano chiaro. Del resto, ricordano dalla Renana "se le pompe idrovore non lavorassero a pieno ritmo, h24, sette giorni su sette, così come il personale tecnico sempre reperibile per la prevenzione del rischio idraulico durante le piene, in sei mesi un 55 mila ettari di pianura bolognese (oggi abitata e ricca di infrastrutture) tornerebbe palude".