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Inaugurato lo scorso venerdì 17 maggio nell'alto Appennino, lo splendido ponte a schiena d'asino di Castrola, sul torrente Limentra di Treppio; ponte da cui passa il sentiero antico che per secoli ha collegato tra loro Castel di Casio e Camugnano e la montagna bolognese a quella toscana.
Oltre al restauro del ponte, ripristinato anche lo storico collegamento tra Camungnano e Castel di Casio, battezzato Sentiero Antico di Castrola.
Folta la partecipazione pubblica al taglio del nastro per il restauro di un attraversamento storico che costituisce un vero simbolo identitario per questo territorio: la presenza del ponte, infatti, è citata a partire dall'anno 1189, quando rientrava tra i possessi della celebre Abbazia benedettina di Montepiano.
"Il restauro del ponte di Castrola - spiega Tiberio Rabboni, presidente del GAL Appennino Bolognese - è stato realizzato grazie ad un lavoro di squadra tra GAL, Bonifica Renana, i due Comuni collegati dal sentiero antico, il CAI e le associazioni locali Nueter e Camminatori Camugnanesi. Un intervento coerente con i molti che stiamo finanziando per supportare le esigenze di un turismo sostenibile e di prossimità come quello che sta coinvolgendo sempre più i nostri cammini e le vie appenniniche".
'Quella tra Bonifica Renana e GAL Appennino Bolognese è un'alleanza naturale mirata alla valorizzazione del territorio collinare e montano bolognese - prosegue Valentina Borghi, presidente del Consorzio - Infatti, ogni anno, la Renana reinveste almeno l'80% della contribuenza proveniente dall'Appennino nello stesso ambito territoriale. Dal 2013 ad oggi abbiamo realizzato 625 interventi dedicati alla prevenzione del rischio frane, alla sistemazione di torrenti e rii demaniali e, come in questo caso, alla promozione e alla fruizione ambientale. Si tratta di oltre 41 milioni di euro di investimenti negli ultimi undici anni realizzati in sinergia e tramite convenzione con gli enti locali".
Dopo il taglio del nastro, i partecipanti si sono trasferiti nello splendido scenario della vicina Rocchetta Mattei per un tavola rotonda dedicata a questo importante e attesissimo restauro, annunciato nello stesso affascinante castello due anni fa.
Nota storica
Risalgono alla fine del XII secolo le prime notizie di un ponte in questo luogo sul torrente Limentra; ponte che, crollato successivamente, fu sostituito da manufatti in legno. L’attuale attraversamento ‘a schiena d’asino’, evocativo delle tipologie
medievali, fu costruito a metà dell’800 e si è ora concluso il restauro, finanziato dal GAL dell'Appennnino Bolognese e realizzato dalla Bonifica Renana. Il ponte fu possesso delle celebre Abbazia di S. Maria di Montepiano, monastero benedettino vallombrosano di Prato. Vicino all’opera vi era in origine anche un edificio, casa del converso che si occupava dell’attraversamento controllando il passaggio, eseguendo la manutenzione e riscuotendo un pedaggio da parte dei viaggiatori. L’archivio dell’Abbazia di Montepiano conserva altri documenti medievali che riportano donazioni di terre da parte di possidenti locali al monastero. Donazioni utili a creare un patrimonio da cui trarre una rendita stabile per la manutenzione della strada e del ponte. Infatti, in epoca pre-comunale, spesso gli enti religiosi si occupavano di queste cure.
Nota descrittiva dell'intervento
L’ottocentesco ponte di Castrola era chiuso per rischio di crollo in quanto presentava gravi lesioni nelle giunzioni tra gli archi laterali e la volta, fessurazioni e crolli nei muri d’ala ed erosione dei blocchi di fondazione e del piano di calpestio.
Il restauro, promosso dai comuni di Camugnano e di Castel di Casio, dal CAI sez. Alto Reno e Bologna, dalle associazioni locali Camminatori Camugnanesi e Nuèter, è stato finanziato dal GAL dell’Appennino Bolognese e dal Consorzio della Bonifica Renana che ha curato anche la progettazione e la realizzazione dell’intervento.
Per consentire il restauro, è stato necessario installare un ponteggio sospeso, viste le difficoltà di accesso all’area e le precarie condizioni statiche del ponte. L’intervento ha previsto il consolidamento della volta, con fibre in carbonio, la ricostruzione della muratura con malta a calce e stuccatura finale. Consolidata la volta, è stato possibile procedere con la rimozione completa dei parapetti e dei selciati. Sono stati preservati i componenti originari del ponte, in arenaria locale. Una volta risolti i temi strutturali, sistemate le murature dei timpani laterali ed i riempimenti, gli elementi recuperati sono tornati nella posizione iniziale.
Contestualmente sono stati ripristinati anche dieci chilometri del Sentiero Antico di Castrola, storico percorso che connetteva le valli del Limentra, del Brasimone, del Setta e del Bisenzio. Per secoli fu la strada di pellegrini, mercanti ed abitanti della zona diretti verso Porretta e la Toscana.