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Speciale Resto del Carlino: interventi della Renana per ridurre le esondazioni
notizia pubblicata in data : mercoledì 30 ottobre 2024
Speciale Resto del Carlino: interventi della Renana per ridurre le esondazioni

Lo scolo delle piogge nel nostro territorio è artificiale e si avvale di due sistemi distinti e separati: uno regionale costituito dai corsi d’acqua naturali (fiumi e torrenti, inclusi Navile e Savena) e uno di bonifica che compete al Consorzio.

 

Fiumi e torrenti demaniali sono stati inalveati - nei secoli - tra argini alti di terra e scorrono ad un livello superiore rispetto alla pianura bolognese. I corsi d’acqua regionali raccolgono le piogge collinari montane facendole confluire nel Reno che le porta al mare. Invece, l’acqua che piove in pianura scola nel reticolo di 2.000 chilometri di canali artificiali della Bonifica Renana.

 

Una volta passata la piena di montagna, grazie agli impianti idrovori e alle strutture del Consorzio immettono nel fiume i volumi idrici piovuti in pianura. Finchè nel fiume scorrono le acque appenniniche ed in attesa che possa accogliere le piogge della pianura, la Bonifica Renana può accumulare le acque di proprio competenza nelle sue 26 casse di espansione e nel suo reticolo di canali artificiali. E’ in grado di stoccare fino a 60 milioni di milioni di metri cubi di pioggia,in attesa di scaricarle in Reno perché giungano al mare.

 

Questo sistema duale funziona finchè gli argini dei torrenti tengono: invece anche ad ottobre 2024 si sono avute 36 tra rotte e sormonti da parte dei corsi d’acqua demaniali Ghironda, Lavino, Navile, Savena, Quaderna, Idice e Sillaro. Quasi 5 mila ettari di pianura sono stati allagati da 100 milioni di metri cubi di acque esterne, provenienti dall’Appennino.

 

Idrovore a pieno regime per sgrondare gli allagamenti.

Dal 17 ottobre scorso è attivo il servizio di piena della Bonifica Renana, con 150 operatori attivi su turni, giorno e notte. L’intera struttura consortile è impegnata nello sgrondo degli allagamenti provocati da rotte e sormonti. In una logica prioritaria di salvaguardia del sistema territoriale, a partire dalla tutela delle
persone e delle aree urbane.

 

Gli impianti idrovori di sollevamento consortile (in particolare le idrovore Forcelli, Il Conte, Madonna, Malalbergo, Correcchio, Ladello, Vallesanta e Saiarino), hanno sollevato finora oltre 90 milioni di metri
cubi d’acqua. La capacità massima di sollevamento del Consorzio è pari a 250 metri cubi al secondo.

 

Le casse di espansione della Bonifica Renana hanno raggiunto il 70% della loro massima capacità di invaso. Le manovre attuali puntano a svuotarle progressivamente per poter continuare l’attività di smaltimento degli allagamenti in pianura ed in vista delle precipitazioni invernali.

 

Senza le idrovore, i canali artificiali e le casse di espansione della Bonifica Renana, in sei mesi di piogge ordinarie, un terzo della pianura bolognese tornerebbe palude.

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